Tignola della vite

SchedaSintomiScheda Agente

Viene chiamata comunemente tignola della vite a causa delle maggiori dimensioni rispetto all’altra specie affine Lobesia botrana. È una specie che predilige climi più umidi e freschi rispetto a L. botrana e per questo risulta meno frequente e dannosa nella nostra regione. La tignola è presente in buona parte dell’Europa (in particolare in quella centrale), a partire dal Mediterraneo fino quasi al limite settentrionale relativo alla coltivazione della vite. L’Eupoecilia ambiguella è diffusa, inoltre, in Asia Minore, in India, in Cina, in Giappone e in Brasile. In Italia è meno presente rispetto a L. botrana e si concentra in larga parte nelle regioni centro-settentrionali. Tuttavia, le sue popolazioni sono state riscontrate anche in alcuni ambienti collinari e montani dell’Italia centro-meridionale. Le popolazioni delle due tignole della Vite, spesso convivono con rapporti quantitativi influenzati dalle condizioni climatiche locali.

Sintomatologia specifica e danni

I sintomi e i relativi danni legati alla presenza della E. ambiguella (al pari di L. botrana) si differenziano (in relazione sia all’entità sia alle parti colpite) in base alla generazione dell’insetto. Anche per questo lepidottero si possono distinguere le stesse tipologie di danno causati dalla tignoletta della vite. Le larve della prima generazione attaccano i fiori e successivamente i piccoli acini appena allegati. Le larve della seconda e terza generazione, con la loro attività trofica, attaccano i grappoli, danneggiandoli. Ogni larva è in grado di danneggiare da 2 a 4 acini contigui. Gli acini colpiti imbruniscono e disseccano, oltre a diventare facile preda di infezioni successive di Botrytis cinerea e/o marciume acido.

Generalmente le popolazioni della tignola della vite sono molto meno pericolose di quelle della L. botrana in quanto l’intensità degli attacchi è di solito, inferiore.

Strategie di Difesa

La specie è ostacolata dalle alte temperature estive (32-35°C) specialmente se associata a basse umidità relative: in queste condizioni la mortalità delle uova è molto elevata. Anche nel caso della tignola della vite,  il complesso degli entomofagi appare talvolta in grado di controllare e regolare le popolazioni entro livelli economicamente accettabili. L’attività degli entomofagi appare rilevante soprattutto a carico delle crisalidi svernanti. A fine inverno possono verificarsi elevate percentuali di parassitizzazione. La difesa nei confronti della tignola della Vite avviene alla stessa stregua di quanto previsto nei confronti della tignoletta della vite. Infatti si può ricorrere sia alla serie di trattamenti di tipo microbiologico e/o chimico di sintesi e sia alla confusione sessuale. Generalmente i trattamenti previsti (chimici e/o microbiologici) ed effettuati nei confronti della seconda generazione della L. botrana sono efficaci anche nei riguardi di E. ambiguella.

Last Update 18-01-2011
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